Dalle Vigne Alle Botti

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Dalle Vigne Alle Botti

di Vito de Ceglia. La Repubblica, 28/04/2021.

L’azienda Agrivite di Vo’ (Padova) lavora sull’intera filiera produttiva del vino: dalla fornitura di concimi e prodotti fitosantari al monitoraggio agroclimatico dei vigneti, fino alla vendemmia. In ambito agricolo, l’azienda, grazie ad un sistema di capannine agrometeorologeiche geolocalizzate installate nei vigneti delle aziende clienti, monitora la vita delle piante.
In ambito enologico invece, Agrivite sfrutta nuovi strumenti per studiare meglio l’identità dei vini. Sono due attività che necessitano di reti performanti.
Open Fiber ha “coperto” il paesino di Vo’, abilitando tutti i servizi digitali che Agrivite utilizza oggi per ottimizzare il lavoro.

Fibra più veloce e web più sicuro. L’Italia in corsa.

Leggi l’articolo completo dalla Rubrica “COMUNICAZIONI E CONSUMI“

Sono anni che l’Italia si interroga sulla necessità di dotarsi di una rete fissa super veloce per le connessioni a Internet. Poi, è arrivato il Covid-19 e si è capito che di questa tecnologia non si può proprio fare a meno. Smart working, Dad e telemedicina si sono palesati nella vita quotidiana con la stessa irruenza con cui si è diffusa la pandemia nel nostro Paese.
Così nel linguaggio comune di milioni di italiani sono entrati acronimi come Adsl, Fttc e Ftth quasi incomprensibili per chi non mastica di reti. Termini che all’uso diventano indispensabili per districarsi tra le varie offerte sul mercato dei provider Internet, e dietro ai quali si nascondono tecnologie con prestazioni molto differenti.

Nel caso di Fttc, sigla che sta per “fiber to the cabinet”, fibra fino all’armadietto, che non si riferisce a quello di casa ma all'”armadio grigio” che si trova in strada, è un ibrido tra la vecchia tecnologia con fili di rame e la nuova con fibra ottica. Le prestazioni sono decisamente migliori della Adsl, che utilizza il rame, ma meno performanti rispetto alla modalità Ftth, o “fiber to the home”: l’opzione più veloce e sicura in quanto i cavi sono solo in fibra ottica, arrivano fino al modem di casa e possono raggiungere velocità di 40 Gbps. Ma sono già allo studio soluzioni che potrebbero permettere velocità anche di 100 Gbps.

La conferma della svolta si legge negli ultimi dati dell’Agcom (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) che certificano il progressivo abbandono da parte degli italiani delle reti in rame che, a fine dicembre 2020, sono scese al 36,3%, meno 9,78 milioni di linee, rispetto all’83,4% registrato a dicembre 2016. Sono invece in forte aumento gli accessi con le tecnologie Fttc (+7,06 milioni di unità) e Ftth (+1,38 milioni). Di sicuro, il trend non si fermerà visto che la modalità in fibra ottica è l’unica progettata per supportare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie, incluso le reti di telecomunicazioni del futuro (Next Generation Network).
Giusto per avere un ordine di grandezza, le connessioni in fibra ottica sono “ultralarghe” come una strada a 100 corsie in cui è molto difficile trovare un ingorgo, e per questo le informazioni corrono super veloci.

In base al report stilato da Idate, che fotografa la situazione delle reti in fibra in Europa, l’Italia è ora al terzo posto (su 28 stati) nel ranking europeo di copertura Ftth. In particolare, con 3,8 milioni di unità immobiliari cablate nel corso del 2020 in Ftth, il nostro Paese è secondo come tasso di crescita annuale dopo la Francia (+4,7 milioni) e davanti a Germania (+1,9) e Regno Unito (+1,8).
A questa crescita ha contribuito per circa l’80% Open Fiber (OF), la società nata con l’obiettivo di creare un’infrastruttura di rete a banda ultralarga (Ftth) in tutto il Paese. Società che si conferma di gran lunga il principale operatore italiano di reti in fibra ottica con circa 11,5 milioni di unità immobiliari abilitate ai servizi ultrabroadband, quelli che permettono l’accesso a Internet con velocità superiori a 30 Mbps, sia in download che in upload.

Merito di Open Fiber, quindi, se il divario digitale con il resto del mondo si sta riducendo. Come conferma il rapporto Desi 2020 della Commissione europea: sulla sola componente Ftth, l’Italia ha raggiunto una copertura del 30% delle famiglie, contro una media Ue del 34%. Tra i 5 principali paesi europei, che rappresentano il 65% delle famiglie, l’Italia registra una crescita della copertura Ftth del 6,1% su base annuale, secondo solo a UK (+6,2%) e ben al di sopra della media Ue (+4,5%).

Nel frattempo, Open Fiber è diventata terza in Europa per estensione della rete in fibra Ftth dietro a Telefonica e Orange. A far accrescere il numero degli abbonati interverranno ora nuovi player, alcuni dei quali non vengono nemmeno dal mondo delle Tlc. Open Fiber ha infatti stretto accordi con oltre 200 società nazionali e internazionali per l’utilizzo della sua rete Ftth.
Tra i nuovi protagonisti di questo mercato ci saranno Sky, Poste-Pay, Aruba, Iliad, Telespazio, Orange Business Service.

Ma si potrebbe fare ancora di più se i costi di migrazione e attivazione non frenassero gli utenti. È stata proprio l’Antitrust a segnalare al governo nelle scorse settimane la necessità di modificare il Piano Voucher per la connettività in banda ultralarga favorendo proprio chi sceglie la tecnologia Gigabit più avanzata e non quelle con una potenza inferiore. Ad oggi, Open Fiber (OF) ha connesso 11,5 milioni di unità immobiliari disseminate sia nelle aree nere, le zone meglio infrastrutturate per la banda ultralarga, che nelle aree bianche, quelle svantaggiate su cui la società sta lavorando, in ossequio a 3 bandi pubblici vinti per la realizzazione di una rete pubblica che sarà data in concessione ventennale.

Il piano complessivo prevede la copertura di circa 20 milioni di unità immobiliari, tra aree nere, bianche e grigie. Nelle aree nere OF sta coprendo le 271 città più grandi d’Italia. Al momento, i servizi di connettività su rete OF sono attivi in 185 città. Nelle aree bianche Open Fiber ha connesso oltre 2000 comuni di piccole e medie dimensioni. Il piano di copertura di 6.500 comuni sarà completato in gran parte nel 2022 con una parte residuale nel 2023. Nelle aree grigie, OF coprirà con investimento privato circa 1 milione di unità immobiliari.